Lo avete visto che è un'inculata pazzesca!
Guai a voi se osate comprarlo!!!
Vi lascio gli ultimi aggiornamenti:
Vista alla prova con file HD protetti da DRM: un grande fiasco, non funziona niente.
Abbiamo letto e commentato , il documento di Peter Guttman: Una analisi dei costi della protezione dei contenuti di Windows Vista, ho anche fornito ai lettori la replica di Microsoft alle critiche esposte in quel documento.
Il sito The techsploder, ha deciso di mettere da parte le analisi tecniche e di fare una prova sul campo, ha ripescato quindi due vecchi filmati registrati nel formato: “WMW Microsoft Windows High Definition format”, ed ha provato a visualizzarli in un computer equipaggiato con il sistema operativo Windows Vista.
Tecnicamente i filmati sono due, uno con risoluzione 1.280×720 ed un altro 1.440×1080, i dischi sembrano prodotti nel 2003, e sono stati visualizzati con un semplice lettore DVD della Sony.Scrive Juha Saarinen, autrice dell’articolo:
Al primo tentativo ho ottenuto uno schermo nero, questo perché il disco ha cercato di autoavviare un file start.hta, che a Vista non piace. Non so perché Vista non avii il disco, ma neanche XP lo fa, quindi…sono andata direttamente sui file WMW, ed ho cliccato su quello con risoluzione 720, a quel punto si è avviato Windows Media Player 11, ed è apparsa una finestra di dialogo: “Media Usage Rights Acquisition”:Ahhh…ma il disco è già nel lettore? O cliccato sul bottone: “licenserver.com” per tentare di fare un refresh, ma Windows Media Player 11 non riesce ad acquisire nessun MUR. Lo stesso accade quando provo ad avviare il file 1080 - Non posso andare oltre alla finestra di dialogo “Media Usage Right Acquisition”. Se provo ad avviare il disco con PowerDVD ottengo una schermata statica che mi dice che il contenuto e in Windows Media HD, e che dovrei…inserire il disco nel lettore. Bene.
Ho pensato di dover avviare il file da qualche altra parte, mantenendo però il disco nel lettore, quindi ho copiato entrambi i file WMW sul mio hard disk ed ho provato ad avviarli da li. Niente da fare, compariva sempra la finestra di dialogo MURA. Il file Synccast.com, linkato nella finestra di dialogo, non mi è stato di nessun aiuto, così ho provato a visualizzare le “proprietà” dei due file WMW, per vedere se erano visibili ulteriori informazioni sulla licenza d’uso:
Hmmm, niente di niente? Sicuramente dovrebbe esserci qualcosa che mi dice quali siano i termini della licenza?
Allora ho provato il primo disco, un DVD con risoluzione standard, per essere sicura che non ci fosse un problema nell’installazione di Vista.
Immediatamente mi sono imbattuta nell’idiota cazzata del codice regionale DVD:Arrrgh. E’ il momento di lasciare Vista e provare di nuovo con XP. Ho selezionato il file 1080 WMW, ed è apparsa la finestra di dialogo MURA…non è successo niente. Un caso di DRM corrotto mi stava impedendo la visione del contenuto? Come ultimo tentativo, ho tirato fuori il disco dal lettore, ho controllato che non fosse graffiato o danneggiato, e l’ho rimesso dentro. Questa volta sia il file 720 che il file 1080 si sono avviati, ed ho potuto vedere i mari di corallo in grandiosi colori (i video HD sono veramente spettacolari).
XP ha visualizzato il contenuto HD, protetto con gli stessi DRM creati da Microsoft, ma Vista non è stato in grado di farlo. Si tratta di un solo film, così non si può giungere a conclusioni definitive, ad ogni modo è una cosa che disturba. Tuttavia, il fastidio per i DRM si estende anche ad XP. Le proprietà del film (visibili mentre lo vedevo) dicono questo circa il Media Usage Rights:
Ma dai, quindi tra meno di una settimana (ndr. già scaduta..) non potrò più vedere questi filmati? Questa è un’ottima dimostrazione di quanto i DRM siano un male.
Copyright: Salvatore Ingrosso
E per concludere in bellezza... ecco qualche rumors...
Il futuro di Windows è modulare
Una richiesta di brevetto potrebbe svelare i piani a lungo termine di Microsoft: mettere in vendita i singoli pezzi di un sistema operativo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-02-2007]
Foto di Bruno NevesLa possibilità offerta agli americani di registrare brevetti software, bisogna ammetterlo, permette di vedere cose che altrimenti non ci sogneremmo.
Il 14 dicembre scorso Microsoft ha presentato la richiesta per ottenere un brevetto che potrebbe essere definito alternativamente curioso o inquietante ma che, in ogni caso, pare indicativo dei piani futuri dell'azienda di Redmond.
La richiesta in questione riguarda un sistema e metodo per distribuire un sistema operativo modulare. Lì per lì, richiedere un brevetto per un "sistema operativo modulare" può ingenuamente portare a pensare che si tratti di una delle solite tecniche per mettere i bastoni tra le ruote a Linux, magari tentando di brevettare la tecnologia che sovrintende al caricamento dei moduli nel kernel o qualcosa di simile. Invece la parola chiave è distribuzione.
Leggendo l'estratto iniziale, infatti, si scopre che il punto è la fornitura di ulteriori caratteristiche a un kernel di base: "I moduli aggiuntivi possono fornire al computer supporto o capacità estese, tra cui hardware, applicazioni, periferiche, e supporto". Fin qui sembra tutto regolare, si tratta di cose conosciute.
Poi si inizia a intuire dove si voglia andare a parare: "Una firma digitale può essere usata per confermare l'integrità di un modulo aggiuntivo prima dell'installazione. La certificazione può essere verificata per determinare se l'installazione del modulo sia autorizzata. [...] La gestione dei diritti digitali (Digital Rights Management, n.d.r.) può essere usata per attuare i termini di uso del modulo aggiuntivo per rispettare gli accordi di licenza".
In pratica si profila la possibilità di fornire un sistema minimo a cui aggiungere in un secondo tempo dei moduli ulteriori con cui gestire altre funzionalità rispetto al pacchetto iniziale, il tutto gestito tramite Digital Rights Management.
La parte ancor più interessante sta nella richiesta vera e propria, dove si specifica che cosa si intenda con moduli aggiuntivi. Per esempio si parla di "moduli che permettano l'installazione di programmi non certificati, il login di più utenti, l'uso di ulteriore memoria, l'uso di più applicazioni contemporaneamente", e via di seguito. Oltre a un metodo per distribuire tutto questo (punto 13).
Ancora: il brevetto vorrebbe coprire "un computer adattato per l'uso con un sistema operativo modulare", comprendente memoria, display, processore, interfacce e porte. Dopo il software, insomma, l'hardware (punto 16).
Si tratta di funzioni che ci si aspetta normalmente quando si parla di sistema operativo. Secondo questa richiesta, invece, si tratterebbe di aggiunte alla versione base. Qualcuno ha detto "a pagamento"?
Tutto ciò porta a immaginare uno scenario in cui i vari pezzi del sistema siano in vendita separatamente e, ogni volta che ci sia bisogno di uno di questi, lo si acquisti. Un po' come un brano da iTunes.
Non solo: si parla di un sistema operativo "in cui almeno un modulo aggiuntivo ulteriore include una data di scadenza e una firma digitale". Dopo la scadenza, si può immaginare, occorrerà pagare di nuovo o, più finemente, rinnovare l'abbonamento.
Se si aggiunge che, a quanto è dato sapere, Steven Sinofsky, vice presidente responsabile del Windows Engineering Group, vuol dare uno scossone al modello di sviluppo attuale che ha portato alla creazione di un sistema operativo privo delle innovazioni che erano state sbandierate, viene da chiedersi: quale sarà il futuro oltre Vista?
Matteo Schiavini - Olimpo Informatico
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