Partiamo dal principio e speriamo che non divaghi troppo...
Certamente hanno influito sulla riflessione alcune piacevoli esperienze sorprendenti.
Vi è mai capitato, durante un sogno, di rendervi conto di sognare?Mi spiego meglio, in alcuni periodi (sopratuttto del passato, purtroppo) mi ricordavo praticamente almeno un sogno per notte, a volte anche più... e la cosa inquietante è che
i sogni per quanto bizzarri ed assurdi continua(va)no a sembrare reali, durante il sogno non mi ero mai posto il dubbio sulla realtà di ciò che stava accadendo, pur essendo cose impensabili, dal volare all'avere una bicicletta spaziale a chissà quale altra stramberia... e al mattino, come al solito, mi svegliavo, contento e stupito della strana avventura vissuta durante la notte, finalmente (o purtroppo) consapevole del fatto che quella non era la realtà.
Ma solo dopo essermi svegliato mi rendevo conto di aver vissuto un sogno (o un incubo).Incuriosito dal continuo susseguirsi di queste surreali illusioni, mi sono imposto di stare attento a pormi, in continuazione, la domanda fatidica: "
Sto sognando?"
Il problema era, in effetti, rendersene conto...
Infatti, dopo un po', ero riuscito a
chiedermi, in sogno, se stessi sognando... un bel passo avanti direi... ma non abbastanza per rendermi conto di sognare.
Inutile dirvi che, se si sta sognando, la tecnica del pizzicotto è inutile. Darsi (o farsi dare) uno schiaffo o un cazzotto non farà altro che farvi risvegliare la mattina dopo, a sogno concluso, coscienti del fatto che lo schiaffo o il cazzotto vi hanno fatto male ma per fortuna era solo un sogno. Se non siete masochisti evitate di farvi prendere a cazzotti in sogno... vi risparmierete di sognare tanti dolori! E poi, nulla vieta che il cazzotto ve lo stiate facendo dare da svegli...
Sono passate altre notti, altre volte mi sono riuscito a porre la già citata domanda, nessun risultato. Fino a che, un giorno, non chiedetemi come ho fatto perché non lo so' (ma sono certo ch è capitato anche a molti di voi), in una specie di trance
(che trance non era) o di limbo
(che limbo non era),
mi sono accorto che stavo sognando. Vi ripeto che non so' come ho fatto e mi è ricapitato pochissime altre volte, però è un'esperienza fantastica!
Vi trovate
immersi in un sogno, coscienti di sognare, o forse sognate di essere coscienti di sognare, chissà! Sta di fatto che si diventa padroni della "
realtà" (cioè del sogno). A quel punto qualunque cosa si vuole o si pensa si realizza, si materializza, prende forma!
Volete volare? Volate!
Volete che davanti a voi ci sia una bella tazza di cioccolata calda fumante coronata da decine di biscotti morbidi e dolci appena usciti dal forno? E' già lì prima che possiate finire di pensarla...
Volete che gli alberi diventino blu, che il cielo diventi a pois e uno stormo di aquile vi porti una ferrari per andare a fare un giro su quelle lunghe, larghe e desolate autostrade americane a velocità stratosferiche? T'oh, eccolo!
Volete fare 4 chiacchiere con Homer Simson, Stewie, Peter Griffin e, perché no, che arrivi Bruce Lee ad insegnarvi un po' di kung fu? Niente di più facile.
Volete un harem ed essere sommersi di ricchezze? Una banalità!
Una sensazione di potere degna di una settimana da Dio, forse si diventa una
divinità in miniatura della realtà che si è appena creata, per qualche motivo ancora decisamente oscuro,
nella vostra mente... non saprei... potrebbe anche essere il primo sintomo per la pazzia, la schizzofrenia o per diventare un santone, chissà magari qualche psicologo che passa di qui mi salverà in tempo... o forse è già troppo tardi.
Tornando a noi, credo che siano state queste le prime cause del mio dubbio (o dovrei dire nostro?).
Poi tutta questa storia dei sogni è finita, ormai, se mi ricordo di aver sognato, è già un miracolo
(e me ne dispiaccio, era molto divertente!!!), e il dubbio è diventato meno importante fino a ridursi a un ricordo di miti passati.
La prima volta che mi è ritronato in mente tutto, così, in un attimo, è stato guardando una puntata di X-Files, in cui Molder
(si scriverà così???) ha la possibilità di rivivere la stessa giornata più volte fino a che non si rende conto che la sta rivivendo e porta a termine la sua missione.
E' stato scioccante, nel senso che mi sono reso conto di aver accantonato il problema senza essermi dato una risposta, e di non sognare più da tanto (probabilmente sognavo ancora, ma non ricordarsi i propri sogni, secondo me, è un po' come non sognare...).
Dopo poco ho riaccantonato il problema. Eppure c'era quella vocina, che parla per me nella mia testa, che continuava, di tanto in tanto, a propormi la questione... ogni risposta che sembrava plausibile, l'ho sempre smontata in poco tempo...
Le cose sono peggiorate con "
Matrix", il primo episodio è stato realizzato da un genio (ed anche alcune brevi e sporadiche sequenze dei sequel). Il film ti immerge nel problema... giustamente senza dare una risposta e fortunatamente senza esagerare nel proporne una (peccato che anche nei sequel non abbiano fatto la stessa cosa, sarebbero potuti essere eccezionali anche quelli).
Poco dopo, mi sono riproposto il problema guardando "
Moulholland Drive", gran film di David Linch! Ma, probabilmente, è dipeso tutto dal fatto che quel film è incomprensibile. Nonostante lo abbia riguardato quattro volte, non ne sono ancora venuto a capo!
Mi sono ri-interrogato guardando "
A Beautiful Mind" e "
Big Fish", anche loro fomentatori del dubbio...
Anche la "
Guida galattica per gli autostoppisti", di cui ho già parlato ampiamente, si è presa il merito per aver riportato all'ordine del giorno la questione. Purtroppo, ha solo rinnovato la sensazione che la risposta non sia così banale...
Da allora ho raggiunto la consapevolezza che, per me, è un problema importante, per cui lo avrei tenuto a mente e ci avrei ragionato ogniqualvolta, per qualche motivo, ne avessi avuto occasione.
L'ultima volta che il dubbio si è manifestato bruscamente, direi quasi come un terremoto cerebrale che ti spappola il cervello giocandoci a tennis, è stato ieri sera.
Stavo guardando "
Dottor House" (sì, odio la televisione, ma ci sono cose come "
I Simpson", "
I Griffin", "
Scrubs" e "
Dott. House" che valgono la pena...).
Chi ha visto l'ultima puntata di ieri avrà già capito, per gli altri ecco un corposo riassunto:
House e il suo team lavorano ad un adiagnosi per Vince, un uomo con una gigantesca lingua, scontento un paziente Jack Moriarty (guest star Elias Koteas) entra nell'ufficio di House e gli spara. House continaua curare Vince dal suo letto in terapia intensiva con Moriarty, a cui la security ha sparato nel letto nella sua stessa stanza. Dallo sparo, House sente meno dolore alla gamba. Lui nota qualcosa di strano, durante l'operazione dovuta allo sparo ad House viene indotto il coma con la Ketamina che gli fa passare il dolore, ma potrebbe causargli danni neurologici. Di venta chiaro che House non riesce a separare i fatti reali da quelli finti, e le allucinazioni diventano piu forti del senso della realtà. Questo lo fa interrogare sulla sua abilità diagnostica, mentre cresce l'ostilità tra lui e Moriarty. Il corpo di Vince inizia a deteriorarsi, House tra i suoi pensieri e i suoi dubbi e deve cercare di dare un senso alla sua vita e al mondo. Dopo le allucinazioni, House capisce che nessuna esperienza successiva allo sparo è reale e decidedi uccidere Vince, sperando che con la morte del paziente le allucinazioni spariscano, e che ritorni alla normalità. La sua teoria risulta vera nel momento finale dell'episodio vediamo House dopo lo sparo. Prima che l'episodio finisca, House chiede di essere trattato con quello che presume gli abbiano dato durante gli eventi immaginati nell'episodio.
Trascurando la conclusione (che è particolarmente ridicola e non farebbe altro che rovinare il resto), tutto lo sviluppo della puntata è costituito da un incessante intrecciarsi di eventi reali, sogni e allucinazioni che si mescolano fino a confondersi e lasciare in House e nello spettatore un terribile senso di disorientamento.
La costruzione dell'episodio è la forma più azzeccata che abbia mai visto per mettere lo spettatore in condizione di porsi il problema ed in condizione di non risolverlo!
Quando ormai si crede che di aver capito quale è la realtà e quale à il sogno, ecco che tutto si sconvolge... e non ci si capisce più nulla!!!
Mi sto rendendo sempre più conto, di aver scritto per un'ora e mezza parlando solo delle premesse de discorso... e mi è venuta un'idea interessante...
Mi sono fatto un'idea della dimensione del problema.
Mi sono fatto un'idea di alcune risposte ed anche di alcune loro lacune.
Quale è il confine tra sogno e realtà?Come sogni, realtà e immaginazione possono intrecciarsi insieme?Quando il loro intreccio diventa una malattia che non ci fa più distinguere ciò che è vero da ciò che è falso?Come possiamo distinguere i sogni dalla realtà? Nash si è accorto che le sue allucinazioni non invecchiavano, Dott. House si è reso conto che in alcuni momenti non si ricordava come fosse arrivato nella situazione in cui si trovava, io mi chiedo se sto sognando (ma è un metodo che come ho già detto non funziona quasi mai). Voi che fareste, o meglio, che fate?
Spero di avervi fatto porre il problema, spero che vi siate fatti un'idea e che stiate cercando (o abbiate trovato) una vostra risposta, infine,
spero che la condividiate con gli altri passanti lasciando un commento, magari lungo e corposo come questo post (ma speriamo meno prolisso ;P)!
Vi confesso una cosa. Qualche giorno fa ho mandato un'email con delle domande e le mie risposte. Qualcuno l'ha cancellata, qualcuno ancora deve leggerla, qualcuno l'ha letta e qualcuno ha anche risposto. Molti di voi, probabilmente, non l'hanno ricevuta.
Una delle domande era "
Di cosa hai paura?". Ho dato tre risposte, ho messo tre cose che mi fanno paura. Mi rendo conto solo ora che la risposta che ho dato, non è quella che avrei dovuto dare.
Ci ero arrivato tempo fa, non so se con "
Matrix", "
A Beautiful Mind" o con la "
Guida", e me ne ero dimenticato completamente.
Mi terrorizza l'idea di non riuscire a distinguere la realtà dall'immaginazione, di non saper riconoscere ciò che è vero e ciò che non lo è. E mi sono appena reso conto di
non riuscire a definire che significa che una cosa è reale!
Che cosa è la realtà? Che cos'è reale?Voi che direste?
E' quello che c'è, che si tocca? Non credo vada bene come definizione: le cose ci sono e le tocchi anche nei sogni e nei disturbi mentali.
Che cosa è? Come lo riconosciamo con certezza?
Non lo so... ci penserò su e magari scriverò un altrettanto lungo paralipomeno a questo post (c'avrò preso col singolare di paralipomeni?).
Nel frattempo, sarebbe molto interessante che lasciaste la vostra riflessione sull'argomento nei commenti. (Li lascio liberi apposta, usateli!!! In più il tema è promettente, cerchiamo di svilupparlo tutti insieme!)A presto,
Marcello