17 dicembre 2009

The Polar Bear Song

Questi giorni si parla (troppo poco) di Copenhagen, del futuro del pianeta, dell'inquinamento, delle emissioni di CO2, del riscaldamento globale...

E' brutto come il tutto sembri una semplice strumentalizzazione, una scusa per farci credere che qualcuno ancora crede che è più importante salvare la terra che preoccuparsi dei soldi. Perché dico questo? Perché tanto sembra chiaro che non riusciranno a trovare un accordo, perché parlano tanto di anidride carbonica e non si curano di tutte le altre sostanze inquinanti che continuiamo produrre, perché parlano sempre e solo di percentuali che sono quanto di meno concreto si possa parlare o forse perché non ho fiducia nella classe dirigente e non vedo un futuro sostenibile sostenibile.

Pessimismo? Penso che se l'umianità si estinguesse sarebbe tanto di guadagnato per l'universo. Spero nel 2012 anche so' che è solo la solita attesa per una fine del mondo che tarda ad arrivare e viene rinviata di epoca in epoca. Lo spero, spero che accada prima che sia troppo tardi, anche se ci sono tante persone che stimo e mi dispiacerebbe scomparissero.

Mi sembra credibile l'idea dell'uomo come virus che sta divorando un pianeta che avuto la fortuna(?) di sviluppare forme di vita intelligenti(?) e ha avuto la fortuna di poter sperimentare e veder evolvere la vita con il suo fascino e tutti i suoi misteri. Il mondo non è un momento di passaggio che le anime devono sopportare per prepararsi all'aldilà: è una fortuna, dovremmo essere grati di poterlo sperimentare!
Ma la vita ha senso solo finché c'è un posto dove viverla, eppure non sembra - almeno in media - che ce ne curiamo troppo. Cerchiamo soltanto di rovinarcela e complicarcela di giorno in giorno. E qui spunta l'ipocrisia, tanto cara a noi italiani, perché anche io che parlo tanto in fondo sono parte del combustibile che manda avanti questa società dei consumi e sono bloccato e irrigidito negli schemi sociali che ci stanno portando alla rovina.

Ho sbagliato: anche per queste festività ho comprato dei regali di Natale "classici". Che culo, ho fatto girare l'economia! Ho anche regalato 26 euro di tasse doganali segnate sotto la voce "altro" e ancora devo capire oltre l'IVA che altro vogliono da me! Ho comprato delle cose belle(?), artistiche, geniali e un po' (parecchio) da nerd... regali che pero saranno apprezzati, che mi da piacere regalare, ma che sono costati alberi, cotone, coloranti, materiale plastico, combustibile (tanto combustibile), consumo di copertoni e rotaie, corrente elettrica e magari qualcuno si è anche fatto male nel realizzarli.

Era bello quando l'albero di Natale non era un mero addobbo luminoso e colorato, fatto soltanto per sfoggiare la propria collezione di palle di natale e per nasconderci una montagna di regali... Deve essere stato bello portare in casa dal boschetto vicino o dal proprio campo un ramo di pianta sempreverde o di albero da frutto (carico di frutta), come buon augurio per la vita che resiste al clima rigido dell'inverno ed è pronta a rinascere in tutto il suo splendore in primavera. Io ho l'albero di plastica (altrimenti c'era da ammazzare ogni anno una nuova pianta, sempre più un bene raro e prezioso). Bella la plastica... sprizza vita da tutti i pori!

Oggi parliamo tanto di vita, di rispetto per la vita, di onorare la vita... ma viviamo immersi nella violenza, circondati solo da notizie violente, attaccati da pubblicità violente, istigati alla violenza 24 ore su 24. E ce ne freghiamo di prenderci cura dell'unica cosa CERTA che ci permette di vivere... mah...

Ho quasi finito la predica. E' vuota, lo so'. Critica ma non propone. In realtà la proposta c'è, è nascosta (nemmeno tanto) tra le righe. E' una proposta astratta, sicuramente è un'utopia per come va il mondo adesso. Magari per questa volta è tardi, ma da stasera cercate di pensare alle implicazioni che hanno le vostre azioni (anche le più banali) su quello che vi circonda e comportatevi di conseguenza... e se veramente il Natale è la festa della vita, una vita vista come dono, allora che venga festeggiato il dono della vita con un dono all'ambiente che vi circonda, a tutto quel corollario senza il quale la vita è impossibile. E avrete fatto un regalo non solo a voi, alla vostra famiglia e ai vostri amici, ma al mondo.

E se il Natale non vi piace, ricordate che anche i Saturnali, la festa del Sole, l'Hannukah e tutte le altre manifestazioni religiose relative a questo periodo nell'emisfero nord terrestre sono feste della vita.

E finalmente veniamo al contenuto che volevo condividere con voi da cui è nato questo sfogo. Si tratta di una canzone sugli orsi polari scritta da un maestro di scienze inglese, Tom Rugg. Se volete leggere il testo lo trovate direttamente su youtube. Io l'ho visto su Neatorama, dove spiegano anche che si tratta di un estratto di un programma della BBC chiamato Green Seasons. Buona visione (e buon ascolto).



P.S. Comunque credo che la terra non sia l'unico pianeta dell'universo con la vita, spero di core che le altre forme di vita siano abbastanza intelligenti da non comportarsi come noi.

P.P.S. L'ultima vignetta di xkcd (la potete leggere qua sotto) in qualche modo c'entra con questo discorso, non trovate?

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