HP vende Pc con l'obbligo di non disinstallare Vista.
"Caro cliente, ti avvertiamo che, se le stringhe applicate in fabbrica non incontrassero i tuoi gusti, dovrai restituirle entro 14 giorni dalla data d'acquisto unitamente alle scarpe, ovviamente non indossate, per ottenere il rimborso del prezzo pagato." Che cosa penseremmo se, tornati a casa con un paio di scarpe nuove e di marca, trovassimo dentro un biglietto di questo tenore?
E' un po' la metafora pacchiana di quanto dettagliatamente racconta l'Aduc in rapporto alla modifica introdotta da HP nelle clausole di acquisto di un PC con preinstallato Vista.
Tutti sappiamo come HP sia un'azienda seria, leader da molti anni sul mercato con tutta una serie di prodotti anche professionali e di elevata qualità, che funzionano bene; e, per inciso, anche l'assistenza post vendita sembra collocarsi in una fascia superiore alla media.
Stupisce e preoccupa perciò il fatto che abbia accondisceso a farsi zerbino sotto gli stivaletti di zio Bill, sempre che la resa di HP non copra nei fatti l'ennesima acquisizione di Microsoft, magari ancora solo da delibare da parte dei rispettivi consigli di amministrazione.
Perché HP è oggi tra i principali produttori di personal computer e c'è da scommettere che anche Dell sarà tentata di seguire a ruota, nonostante le ultime tendenze possano far sperare nel contrario.
Dovremo quindi stare nella legalità anche se forzati ad acquistare un prodotto che non vogliamo, di cui non sentiamo la necessità e che comunque è un accessorio esistendo altre possibilità in alternativa, o diventerà illegale cancellare Vista dal proprio PC per installavi Linux o un altro sistema operativo -se vogliamo anche non free- come adombra l'associazione dei consumatori?
Improbabile ma non impossibile, IBM e cinesi permettendo; o in alternativa, mal che vada potremmo sempre comprarci i singoli pezzi per assemblarci il computer dei nostri sogni. A prezzi inavvicinabili ed augurando ogni bene a Microsoft, se la tendenza di oggi dovesse poi ridursi ad un mercato solo di nicchia.
Ma il punto principale forse non è neppure il prezzo, che pure ha la sua importanza; è il metodo speciale da ultimo adottato dalla casa di Redmond per gestire i suoi interessi. Metodi che richiamano imperiosamente alla mente altri tempi ed altre offerte; di quelle che "non è possibile rifiutare".
Dodi Casella
1 commento:
mi limiterei a non comprare i computer di marche che impongono tale limitazione... il problema è convincere la gente su larga scala che non è giusto stare a certe condizioni...
la posizione di monopolio di microsoft è molto forte
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