24 dicembre 2009

Buone feste!

Come di consueto vi lascio un piccolo spunto di riflessione per le festività invernali... buona visione!



E per quanto riguarda qualche curiosità... lo sapevate che la Stella di Natale (o più propriamente Euphorbia Pulcherrima) è una pianta originaria del Messico che può raggiungere i 4 metri di altezza? Vi piacerebbe un albero di Natale come quello qui sotto, eh?

17 dicembre 2009

The Polar Bear Song

Questi giorni si parla (troppo poco) di Copenhagen, del futuro del pianeta, dell'inquinamento, delle emissioni di CO2, del riscaldamento globale...

E' brutto come il tutto sembri una semplice strumentalizzazione, una scusa per farci credere che qualcuno ancora crede che è più importante salvare la terra che preoccuparsi dei soldi. Perché dico questo? Perché tanto sembra chiaro che non riusciranno a trovare un accordo, perché parlano tanto di anidride carbonica e non si curano di tutte le altre sostanze inquinanti che continuiamo produrre, perché parlano sempre e solo di percentuali che sono quanto di meno concreto si possa parlare o forse perché non ho fiducia nella classe dirigente e non vedo un futuro sostenibile sostenibile.

Pessimismo? Penso che se l'umianità si estinguesse sarebbe tanto di guadagnato per l'universo. Spero nel 2012 anche so' che è solo la solita attesa per una fine del mondo che tarda ad arrivare e viene rinviata di epoca in epoca. Lo spero, spero che accada prima che sia troppo tardi, anche se ci sono tante persone che stimo e mi dispiacerebbe scomparissero.

Mi sembra credibile l'idea dell'uomo come virus che sta divorando un pianeta che avuto la fortuna(?) di sviluppare forme di vita intelligenti(?) e ha avuto la fortuna di poter sperimentare e veder evolvere la vita con il suo fascino e tutti i suoi misteri. Il mondo non è un momento di passaggio che le anime devono sopportare per prepararsi all'aldilà: è una fortuna, dovremmo essere grati di poterlo sperimentare!
Ma la vita ha senso solo finché c'è un posto dove viverla, eppure non sembra - almeno in media - che ce ne curiamo troppo. Cerchiamo soltanto di rovinarcela e complicarcela di giorno in giorno. E qui spunta l'ipocrisia, tanto cara a noi italiani, perché anche io che parlo tanto in fondo sono parte del combustibile che manda avanti questa società dei consumi e sono bloccato e irrigidito negli schemi sociali che ci stanno portando alla rovina.

Ho sbagliato: anche per queste festività ho comprato dei regali di Natale "classici". Che culo, ho fatto girare l'economia! Ho anche regalato 26 euro di tasse doganali segnate sotto la voce "altro" e ancora devo capire oltre l'IVA che altro vogliono da me! Ho comprato delle cose belle(?), artistiche, geniali e un po' (parecchio) da nerd... regali che pero saranno apprezzati, che mi da piacere regalare, ma che sono costati alberi, cotone, coloranti, materiale plastico, combustibile (tanto combustibile), consumo di copertoni e rotaie, corrente elettrica e magari qualcuno si è anche fatto male nel realizzarli.

Era bello quando l'albero di Natale non era un mero addobbo luminoso e colorato, fatto soltanto per sfoggiare la propria collezione di palle di natale e per nasconderci una montagna di regali... Deve essere stato bello portare in casa dal boschetto vicino o dal proprio campo un ramo di pianta sempreverde o di albero da frutto (carico di frutta), come buon augurio per la vita che resiste al clima rigido dell'inverno ed è pronta a rinascere in tutto il suo splendore in primavera. Io ho l'albero di plastica (altrimenti c'era da ammazzare ogni anno una nuova pianta, sempre più un bene raro e prezioso). Bella la plastica... sprizza vita da tutti i pori!

Oggi parliamo tanto di vita, di rispetto per la vita, di onorare la vita... ma viviamo immersi nella violenza, circondati solo da notizie violente, attaccati da pubblicità violente, istigati alla violenza 24 ore su 24. E ce ne freghiamo di prenderci cura dell'unica cosa CERTA che ci permette di vivere... mah...

Ho quasi finito la predica. E' vuota, lo so'. Critica ma non propone. In realtà la proposta c'è, è nascosta (nemmeno tanto) tra le righe. E' una proposta astratta, sicuramente è un'utopia per come va il mondo adesso. Magari per questa volta è tardi, ma da stasera cercate di pensare alle implicazioni che hanno le vostre azioni (anche le più banali) su quello che vi circonda e comportatevi di conseguenza... e se veramente il Natale è la festa della vita, una vita vista come dono, allora che venga festeggiato il dono della vita con un dono all'ambiente che vi circonda, a tutto quel corollario senza il quale la vita è impossibile. E avrete fatto un regalo non solo a voi, alla vostra famiglia e ai vostri amici, ma al mondo.

E se il Natale non vi piace, ricordate che anche i Saturnali, la festa del Sole, l'Hannukah e tutte le altre manifestazioni religiose relative a questo periodo nell'emisfero nord terrestre sono feste della vita.

E finalmente veniamo al contenuto che volevo condividere con voi da cui è nato questo sfogo. Si tratta di una canzone sugli orsi polari scritta da un maestro di scienze inglese, Tom Rugg. Se volete leggere il testo lo trovate direttamente su youtube. Io l'ho visto su Neatorama, dove spiegano anche che si tratta di un estratto di un programma della BBC chiamato Green Seasons. Buona visione (e buon ascolto).



P.S. Comunque credo che la terra non sia l'unico pianeta dell'universo con la vita, spero di core che le altre forme di vita siano abbastanza intelligenti da non comportarsi come noi.

P.P.S. L'ultima vignetta di xkcd (la potete leggere qua sotto) in qualche modo c'entra con questo discorso, non trovate?

15 dicembre 2009

4 conti in tasca... (aggiornato)

Mi sono chiesto più volte come funziona lo strumento previsionale dello stato per l'analisi dell'evasione fiscale. nella mia testa ero già convinto che avrei trovato qualche inghippo e qualche sovrastima, ma non pensavo che i risultati rasentassero l'assurdo!

Su un blog, SOS Lavoratori Autonomi, è stato fatto il calcolo preciso relativo ad una normale famiglia di una piccola cittadina... lascio a voi leggere i risultati che posto qui sotto.

In un intervista sul Sole 24 Ore di Mercoledì 02.12.2009 il Direttore Centrale dell’Agenzia delle Entrate Luigi Magistro esulta per i risultati dell’azione di accertamento del 2009 che avrebbero sforato prima del tempo l’obiettivo prefissato e riferisce in particolare che l’applicazione del redditometro a circa n. 15.500 Contribuenti avrebbe consentito un recupero d’imposte medio di € 15.400,00 per ciascuno!
Evviva!

Sorge spontaneo un dubbio: si tratta di redditi realmente sottratti al Fisco o di redditi derivanti dall’applicazione delle solite presunzioni legali di evasione?
Proviamo ad indagare e prendiamo il caso di un Contribuente con moglie casalinga ed un paio di figli a carico (cioè una famiglia-tipo) che per l’anno 2008 ha guadagnato e tassato € 25.000,00 e che possiede un’autovettura a gasolio di 1600 c.c.(HP 17) immatricolata nel 2005 ed una casa di proprietà di mq 100,00 a Macerata acquistata nel 2007 accendendo un mutuo a tasso fisso per il quale paga una rata mensile di € 750,00: secondo il redditometro per l'anno 2008 avrebbe dovuto dichiarare ben € 46.639,00 e perciò avrebbe evaso un maggior reddito di € 21.639,00!

Il calcolo effettuato sulla base dell’apposita tabella che valorizza la sua capacità di reddito con riferimento all’anno 2008 è il seguente:
per l’abitazione
tariffa di € 22,59/mq x 100,00 mq = € 2.259,00 + n. 12 rate annuali del mutuo per € 9.000,00 = € 11.259,00 x coefficiente 3 dell’abitazione principale gravata di mutuo = € 33.777,00
per l’autovettura
tariffa fino a 16 HP € 3.660,02 + 1 HP € 309,67 = € 3.969,69 x – 10% di riduzione per il terzo anno dall’immatricolazione = € 3.572,72 x coefficiente 6 dell’autovettura diesel = € 21.436,32 x – 40% per la riduzione del secondo valore calcolato = € 12.861,80
totale accertabile € 46.638,80
E’ proprio il caso di dire che “non è tutt’oro quel che luppica”!

Sempre lo stesso Contribuente, se fosse stato più ricco e non avesse dovuto ricorrere al mutuo per acquistare l'abitazione,secondo il redditometro nel 2008 avrebbe dovuto dichiarare un reddito di soli € 21.898,00 che sarebbe perfettamente compatibile col reddito dichiarato.

In sostanza, per il Fisco italiano il Contribuente meno fortunato che deve avvalersi di un mutuo per acquistare la propria abitazione è un evasore, mentre quello più fortunato che i soldi ce li aveva già è fiscalmente onesto. Mah!?!
Modilaut

AGGIORNAMENTO DOVEROSO

Dopo aver linkato questo post su facebook ne è scaturita una interessante discussione. Siccome ci sono alcuni dati personali le persone che sono intervenute diverranno "Persona A", "Persona B" e "Persona C".

La conclusione è stata che sono state calcolate esattamente tutte le imposte a carico del nostro lavoratore immaginario e tutta la vicenda, secondo me, è stata chiarita in modo impeccabile... aumentando il mio disgusto verso la disinformazione che forniscono i giornali e l'accanimento ipocrita dei governi che costruiscono metodi a puntino per gonfiare i conti, mettere in difficoltà i piccoli lavoratori e fare i comodi dei grandi ricchi, sfruttando la stampa per far passare la loro informazione deviata e creare dei capri espiatori per i loro problemi.

Tra l'altro risulta evidente come l'idea che hanno le persone che non sono del campo o non sono vittime dirette del sistema sia fuorviata dalla mancanza di competenze riguardo a sgravi fiscali, differenza delle imposte da pagare, differenze delle imposte tra lavoro pubblico e privato e preconcetti dati dai media.

Leggete e traete le vostre conclusioni:
Persona A - solo un appunto. Se non avesse dovuto pagare il mutuo, avrebbe avuto a disposizione 750 euro in più al mese per fare campare una famiglia di 4 persone, il che non è poco visto che ad occhio e croce dovrebbe essere il 50% del reddito medio netto mensile. Come ha generato la ricchezza che gli ha permesso di comprarsi una casa senza mutuo? Questo è un altro discorso...
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Persona B - Alcune rapide considerazioni:
1) ho avuto sottomano i famosi dati relativi ai redditi 2005 pubblicati (per un giorno) e relativi a camerino. Fa ribrezzo vedere persone che hanno attività commerciale o elettricisti che dichiarano 5/6000 euro all'anno, mentre con la mia famiglia (dipendenti) paghiamo, ogni anno, circa 9/10.000 euro solo di IRPEF. E pago anche tutte le spese mediche per i bimbi.
2) Se in una famiglia monoreddito uno fa un mutuo da 750 euro mensili, significa che ne guadagna -netti- almeno 2200, altrimenti è un pazzo destinato a soccombere pieno di debiti.
3) Avere due figli piccoli significa spendere almeno 7/800 euro mensili per cose essenziali (latte, nido, pannolini. etc.). Idem se in età universitaria.

Da cui, una famiglia monoreddito con mutuo e 2 figli non può oggettivamente vivere con meno di 2400/2500 euro mensili.

Riguardo l'acquisto di una casa in contanti devi tenere conto che ci sono comunque degli svantaggi fiscali, non potendo recuperare il 19% degli interessi passivi.
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Io - Ciò non toglie che guadagnare 2080 euro al mese, avere due figli, una macchina e cercare di comprare una casa non è questo gran delitto...

Anziché spendere i 700 euro per l'affitto uno tenta un piccolo investimento personale e si compra casa. Non mi sembra giusto però che solo per questo lo stato presupponga che quello guadagni il doppio.

P.S. (per Persona B) Riguardo al punto 2, se uno guadagna 25.000 euro all'anno guadagna più o meno 2100 euro al mese (sarebbero 2083,33 in media) quindi non molto meno di quanto dici.
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Persona B - http://www.irpef.info/
Con un imponibile di 25000 euro, senza figli e senza abitazione l'IRPEF ammonta a ca. 6000 euro.
19.000 / 12 = 1583 euro/mese
1583 - 750 = 833 euro/mese residui
Le banche non dovrebbero accordare mutui la cui rata sia superiore al 35% della retribuzione, quindi il massimo sarebbe 554 euro mensili.
IMHO in una famiglia monoreddito con imponibile da 25K euro un mutuo da 9000 euro annui non è sostenibile. A meno che parte dei redditi siano occultati o elusi.
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Io - Non hai considerato le agevolazioni fiscali per unico membro della famiglia che guadagna, per i 2 figli a carico e per il mutuo però...
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Persona C - Nell'esemplificazione del monoreddito che nel 2008 ha dichiarato € 25.000,00 e con esso ha sostenuto il mutuo e mantenuto la famiglia mi permetto di offrire alcune precisazioni:
1) tenuto conto delle imposte gravanti sul reddito (€ 6.150,00) e delle detrazioni fiscali per coniuge e figli a carico, per la produzione del reddito di lavoro e per gli intressi passivi sul mutuo (€ 4.083,00) , l'esborso tributario complessivo ammonterebbe ad € 2.067,00;
2) tolte dal reddito di € 25.000,00 le tasse dovute e le rate del mutuo ed aggiunti gli assegni familiari non soggetti a tassazione (€ 1.618,00), la disponibilità fnanziaria residua sarebbe di € 24.551,00, pari ad € 2.046,00 netti al mese;
3) per chi ha la responsabilità di una famiglia con questo reddito certamente non ha da scialare, ma può mantenere comunque un regime di vita dignitoso, rinunciando magari ad abitudini più dispendiose (come la discoteca, l'aperitivo con gli amici, le settimane bianche ed altre spese voluttuarie) senza grossi sacrifici;
4) paradossalmente la situazione emergente dal redditometro non evidenziarebbe profili di evasione se nella medesima situazione il Contribuente sostenesse un costo di locazione di € 750,00 al mese al posto della rata del mutuo.
Lo scopo dell'esemplificazione, che per la verità riguarda molte più persone di quanto si creda che quotidianamente tribolano e fanno veramente fatica ad arrivare alla fine del mese privandosi di qualunque sfizio, era comunque quello di evidenziare assurde sproporzioni di uno strumento accertativo che alla fine finsce per colpire non i veri evasori che sciupano i loro ingenti danari in spese voluttuarie pagate per contanti (viaggi, crocere, alberghi, ristoranti, casinò, abibigliamenti firmati, noleggi di auto di lusso, locali e circoli esclusivi, ...), ma solo le persone comni che con sacrificio tentano di assocurare alla prorpia famiglia i beni essenziali ed una vita dignitosa. A buon intenditor ...
S tratta comunque di semplici opinioni di chi si trova spesso per mestiere ad affrontare situazioni che gridano vendetta e che fanno emergere le ingiustizie vere del sistema. E' giusto dibatterle, ma biogna anche conoscerle liberandosi dai pregiudizi che troppo spesso ci vengono indotti da una pessima propaganda mediatica.
Buone riflessioni a Tutti.

Carnevale della matematica #20

Come al solito arrivo in ritardo (anche se è già da ieri che leggo i contributi del nuovo Carnevale della Matematica). Correte subito su Matem@ticaMente, il fantastico blog di Annarita Ruberto, e ammirate quanti contributi è riuscita a raccogliere questo mese!! Credo che al momento sia un record. E mi raccomando leggete la sua interessante (e poliedrica) introduzione a questo carnevale.

Che dire, complimenti ad Annarita e grazie a tutti quelli che hanno contribuito. Torno al lavoro.

P.S. Putroppo non ho pubblicizzato il neonato Carnevale della Fisica al momento opportuno, quindi cercherò di recuperare e di farlo ora. Già che ci siete fate un salto a leggerlo su GravitàZero... buona lettura!

01 dicembre 2009

Evviva l'Ital...ica Ipocrisia

Una possibile lettera di risposta del figlio di Celli immaginata da Piero Sorrentino

Caro papà,

grazie dei complimenti per la carriera universitaria che mi fai dalle pagine di uno dei principali quotidiani di questo Paese. È una fortuna non da poco. Non tutti i figli hanno il privilegio di leggerli, e non tutti i padri di scriverli. Per esempio il papà del mio compagno di corso Cesare, un metalmeccanico di Latina con tre figli e una moglie casalinga, ha acquistato nelle pagine di cronaca locale del Messaggero un piccolo box di tre righe per la laurea di suo figlio: solo per la soddisfazione di veder comparire il nome del suo pupillo – e la relativa, brillante votazione – a pag. 47, nella colonna riservata alla “piccola bacheca”, tra un annuncio di massaggi erotici e un appello per il ritrovamento di Bibo, un cucciolo di Jack Russell scomparso a Vairano Scalo la settimana scorsa.

Ho letto con attenzione la tua lettera. Intanto mi chiedo perché tu non me l’abbia lasciata sul tavolo della cucina, o spedita nella mia casella privata di posta elettronica. Che, per caso ti si è impallata di nuovo la rubrica, e il mio nome è andato a finire sotto l’indirizzo della redazione di Repubblica?
Non ti preoccupare; anche se fosse stato un gesto sbadato, non importa. È lo stesso una lettera bellissima. Lo sfogo di un uomo amareggiato, addolorato. Un’invettiva rabbiosa contro i poteri forti di questo Paese. Contro chi questo Paese se l’è mangiato, giorno dopo giorno, ingoiandolo a grossi bocconi o a microscopici pezzi. Contro questa “società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l’affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.”. Ben detto, papà. Un Paese debole, cinico, falsamente morale ma profondamente moralista, che ama presentarsi al mondo sotto una veste seducente e amabile, salvo poi sapersi vendere in privato al miglior offerente, al più forte, al più aggressivo, al più furbo, al più ricco; un popolo capace di nascondere sotto una coltre di frizzi e lazzi il peggior sangue, le truffe più pericolose, le ribalderie della peggior specie. Bravo papà!

Gruppi bancari, università, compagnie telefoniche, aziende che fatturano centinaia di milioni di euro. Unicredit, Eni, Omnitel, Wind, Rai, Luiss Guido Carli. Tu sì che sei un esperto della materia! In questi anni sei stato immerso fino al collo nel midollo di potere italiano. Ti sei seduto su poltrone che scottavano. Sei stato per ben tre anni al vertice della Rai. Direttore generale, eh! Tre anni son tanti. Chissà quanto ti sei dovuto barcamenare tra lottizzazioni selvagge, tentativi di raccomandazione, bustarelle, intrallazzi, veleni. Non deve essere stato facile per te uscirne talmente pulito da poterti permettere di scrivere a testa alta quella lettera a Repubblica. Papà, che orgoglio mi dà la stesura di questa lettera! Che brivido mi corre lungo la schiena, a leggere il tuo appello a lasciare questo Paese martoriato da gruppi bancari, università, compagnie telefoniche, aziende che fatturano centinaia di milioni di euro all’anno. Ma come hai fatto, mi chiedo?
Hai tenuto gli occhi chiusi per tutti questi anni, papà mio? Il naso turato per non sentire il puzzo che saliva da sotto quelle potentissime poltrone che hai occupato? Quanto hai dovuto tenere stretti i tuoi occhi, papà, per non vedere il marcio che mi indichi nella tua meravigliosa lettera?
Quanto dolore, povero papà mio.
Mica come il papà di Cesare, il metalmeccanico con le ritenute fiscali in busta paga. Lui di questo Paese non sa niente. Tu no, papà. Tu sai tutto.

Ti abbraccio,

tuo figlio