27 aprile 2008

Ad esempio...

... nel settore degli affari se i clienti dicono di adorarti è un fatto positivo, giusto? Ma che succede se adorano i tuoi prodotti e poi non li comprano? Sarebbe preferibile che li detestassero ma non si stancassero mai di comprarli?

22 aprile 2008

"Grandi" amici...

Quando quello grosso mi ha chiesto la foto e un autografo... non ho potuto non accontentarlo!

15 aprile 2008

Mindfucking

Soprattutto dopo le bizzarre e deliranti campagne elettorali di queste elezioni, credo si tratti di un libro più che mai attuale ed interessante.

Una entusiasmante e chiara descrizione di parecchi aspetti del condizionamento mentale e delle tecniche (dalle più moderne alle più "storiche") utilizzate tanto negli interrogatori quanto nelle sette religiose e nelle strategie pubblicitarie. Si parla di strategie usate da KGB e CIA come del più comune condizionamento televisivo e massmediale.

A volte, descrivendo esempi dei meccanismi psicologici che governano la nostra mente, sembra entrare in scena il parere dell'autore. Ritengo che ci sia da guardare agli esempi soltanto osservando i metodi descritti e non i contenuti o le parti politiche e sociali considerate.

Mindfucking
di Stefano Re
Castelvecchi, 2004
ISBN:8876150196

Vi lascio in balia della prefazione, che in qualche modo, apre la strada all'argomento che verrà affrontato. Spero che Stefano Re (e soprattutto il suo editore) non si offenda se pubblico queste due brevi pagine.




Un altro estratto può essere letto direttamente nel sito dell'editore http://www.castelvecchieditore.com/.

14 aprile 2008

Analisi Superiore II

Ovvero "Lo strano caso dei proff. Chazarain e Piriou"...

Insomma... l'introvabile, antico e decrepito volume per il corso di Analisi Superiore II tenuto dal prof. Bove è finalmente disponibile on-line in due comodi pdf. Il primo arriva al capitolo 4, il resto del libro è nel secondo.

I link per il download sono:

Chazarain, Piriou - Introduction to the theory of linear PDE - parte1.pdf
Chazarain, Piriou - Introduction to the theory of linear PDE - parte2.pdf

Già che ci sono, vi consiglio di leggere due recenti articoli (non sono lunghi e meritano di essere visti)...

Politica: Il solo motivo per le larghe intese (e quello vero)
Società: Satellite abbandonato a causa di un brevetto

E, scettico per queste elezioni, mi chiedo: dove andremo a finire?

Saggezza popolare dell'entroterra maceratese (III)

Ecco un'altra filastrocca d'altri tempi, sarebbe bello se qualcuno mi sapesse dire da dove derivano certe filastrocche e perché fanno parte della cultura popolare.

Din, don domani è festa,
Si mangia la minestra,
La minestra non mi piace,
Si mangia pane e brace,
La brace è troppo nera,
Si mangia pane e pera,
La pera è troppo bianca,
si mangia pane e panca,
la panca è troppo dura,
si va a letto addirittura.
di Nonno Nannì

09 aprile 2008

La sovranità democratica

E' oggi evidente che il voto con cui si elegge un rappresentante nelle istituzioni non è assolutamente sufficiente a dare la sovranità al popolo. Servono dei correttivi, meglio se tali correttivi hanno i denti aguzzi. Qui si tenta di indagare su una modalità di correzione e sul concetto sottostante di sovranità democratica.

L'ostracismo è un'antica pratica ateniese con cui il popolo mostrava la sua sovranità.

L'ostracismo di Aristide

Vigeva nell'antica Atene democratica una curiosa usanza. Ogni anno l'assemblea del popolo ateniese decideva se attuare o no un ostracismo; se la decisione era affermativa, ad una data fissata tutto il popolo si riuniva e ogni cittadino incideva un nome su di un coccio di vaso (ostrakon in greco).

Se votavano almeno 6.000 cittadini, la votazione era considerata valida e la persona che aveva ottenuto più voti veniva bandita da Atene e dall'Attica per un periodo di 10 anni. È importante notare che l'ostracismo non era una pena per qualche reato, ma semplicemente un mezzo mediante il quale il corpo politico ateniese si liberava di un certo personaggio per un lungo periodo di tempo. Al ritorno in patria, dopo 10 anni, l'ostracizzato rientrava nel pieno godimento di tutti i suoi diritti civili e politici.
Siamo all'inizio del V sec. a.C.; viveva ad Atene un uomo noto per la sua giustizia e la sua equità, discendente di nobile famiglia, al quale la democrazia ateniese aveva già affidato numerose cariche pubbliche. Il suo nome era Aristide e tutta la città lo chiamava il Giusto. Ed ecco, nelle parole di Plutarco (Vita di Aristide, VII, 5-6), il racconto di un episodio che accadde durante l'assemblea che ne decise l'ostracismo.

Si stavano scrivendo i nomi sui cocci quando - così si racconta - un rozzo analfabeta che si trovava vicino ad Aristide gli dette il suo coccio e gli chiese di scrivere proprio il suo nome. - Ma cosa ti ha fatto di male Aristide? - gli chiese stupito. - Nulla - rispose l'analfabeta - non lo conosco neppure. Solo mi sono stancato di sentirlo sempre chiamare il Giusto. - E Aristide, senza rispondere, scrisse il proprio nome sul coccio e glielo restituì.


La pratica dell’ostracismo è stata rimossa, probabilmente in modo voluto. Eppure essa potrebbe essere la caratteristica più significativa della democrazia ateniese. Ma il concetto di sovranità popolare ad esso sottostante disturba il potere costituito. Tale concetto si potrebbe sintetizzare nel modo seguente.

Sovrano non è colui che delega e nemmeno chi viene delegato, sovrano è chi decide chi sta dentro e chi sta fuori dal sistema democratico. (In inglese sarebbe il gatekeeper, cioé il guardiano alla porta, il buttafuori.)

Il concetto di sovranità qui enunciato richiama la definizione di Carl Schmitt (“Sovrano è chi decide sullo stato di eccezione”) ma è sostanzialmente diverso da esso ed appare più adeguato a quel continuo paradosso che è la democrazia, il governo del popolo. Del resto Schmitt è difficile da controbattere sul piano giuridico e su quello della filosofia politica, però con il concetto di democrazia qualche problema lo aveva. Saper stabilire chi fa parte del sistema (della società) e chi ne sta fuori viene prima rispetto alla decisione su chi comanda.

Va poi notato che l'ostracismo non è rivolto ai soli eletti, ma può colpire tutti i cittadini. Dal punto di vista politico esso precede il voto rappresentativo. Esso quindi differisce dalla revoca degli eletti presente in alcuni ordinamenti politici di oggi (es. il Venezuela di Chavez). In qualche modo l'ostracismo ha precedenti recenti in Italia, con la proclamazione della repubblica del 1946 ed il successivo esilio dei Savoia.

Qualcosa di analogo, una specie di ostracismo travisato (perché applicato dall'esterno del sistema sui suoi partecipanti) compare nelle procedure di eliminazione del Grande Fratello televisivo e trasmissioni analoghe. Pur essendo tale meccanismo politicamente ben differente, è interessante il fatto che alcuni aspetti mediatici, alcuni meccanismi d’identificazione ed opposizione, sono analoghi.

L’ostracismo sarebbe utile ad invertire la voglia di notorietà ad ogni costo, tipica della società dello spettacolo all'italiana. Esso avrebbe un effetto anticiclico, stabilizzante, smorzerebbe i fenomeni da baraccone.
In definitiva, oggi in Italia sarebbe utile ripristinare qualche forma di ostracismo.

06 aprile 2008

Saggezza popolare dell'entroterra maceratese (II)

In onore a tutti quelli che, volenti o nolenti, subiranno una riduzione non trascurabile della propria chioma fluente...

Zucca pelata dei cento capelli,
tutta la notte ce canta li grilli,
ce se fà nà bella cantata,
viva, viva zucca pelata.
di Nonno Nannì

03 aprile 2008

Saggezza popolare dell'entroterra maceratese (I)

Rovistando tra vecchi backup (ma molto molto vecchi) ho ritrovato la raccolta di poesie e filastrocche che mi canticchiavano i nonni da piccolo. E' una cultura che è bene non perdere, per cui, a puntate, proporrò tutto quello che ho raccolto. Comincio con una filastrocca primaverile...

Canta l’uccellino sulla gabbia,
non canta per amor,
canta per rabbia.
Canta l’uccellino sulla vigna,
non canta per amor,
canta per tigna.

di Nonno Nannì

Che direbbe un marziano se puntasse un'antenna verso la Terra?

Direbbe "Gli esseri umani sono scemi perchè 12 ore trasmettono a 50Hz e 12 ore trasmettono a 60Hz", questo perchè il segnale più potente che emette la terra è quello generato dalla corrente elettrica, infatti è mantenuto dalle varie centrali elettriche disposte per tutto il pianeta, ed è emesso da antenne grosse anche migliaia di chilometri (se non milioni) che sarebbero i cavi elettrici; sentirebbero a 50Hz quando l'antenna punta l'emisfero europeo-asiatico-africano e a 60Hz quando punta l'emisfero americano.