23 marzo 2007

IL CASO DELLA LOGICA MATEMATICA

Mi preme inserire questa lettera, che ho letto su pristem , come nota a chi mi dice che sono aumentati i fondi per la ricerca, che la ricerca è importante e che ci stiamo muovendo bene per il futuro.

Sono senza parole, se non facciamo qualcosa subito ho i miei dubbi che l'Italia avrà un futuro. Siamo sempre più indietro, contiamo sempre meno, dispensiamo cervelli a tutto il mondo regalando e svendendo un patrimonio che è il più importante di tutti. Senza la ricerca non si va da nessuna parte e la ricerca non è solo quella "applicata" che va tanto di moda... senza la ricerca di base la ricerca applicata non esiste!!!

Facciamo un esame di coscienza e vediamo di darci da fare prima di diventare noi il quarto mondo. Siamo sulla buona strada del declino inesorabile da anni ormai, cerchiamo di trovare una carreggiata giusta. Basta percorrere le solite vecchie inutili strade! E' ora di cambiare radicalmente, c'è da cancellare tutto e ricominciare da capo con coerenza e utilizzando una logica funzionante anziché l'attuale nonsenso.

Si può leggere www.ricercaitaliana.it/PRIN.htm per saperne di più sui Programmi di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN).

RIFLESSIONI SUGLI ULTIMI PRIN:
IL CASO DELLA LOGICA MATEMATICA

di Carlo Toffalori
Presidente AILA
(Associazione Italiana Logica e Applicazioni )


La valutazione dei progetti di Logica matematica presentati agli ultimi PRIN è esemplare per testimoniare le aberrazioni e le storture delle procedure seguite e ribadire l'indifferibile esigenza di recuperare criteri e metodi di serio valore scientifico. Vale dunque la pena riassumere anzitutto brevemente che cosa è accaduto.

I progetti di Logica matematica interessati al PRIN erano 3, e andavano a coprire sostanzialmente tutte le aree del settore. Ad essi si aggiungeva un quarto progetto di Informatica teorica con forti connotazioni di Logica. Nessuno di essi è stato tuttavia finanziato.

Nel dettaglio, i primi 3 progetti, che pure riguardano 3 campi di Logica chiaramente distinti, hanno ricevuto esattamente lo stesso giudizio, non solo gli stessi (scarni) commenti ma anche gli stessi voti. In tutti e 3 i casi si ritiene infatti il progetto “interessante ma periferico” e “fattibile” quanto a realizzabilità, si prende poi atto che il responsabile ha “un buon curriculum” ; si assegnano di conseguenza i voti di 29/35, 8/10, 12/15 rispettivamente a ciascuna delle 3 voci. I 3 progetti ricevono quindi la comune votazione finale di 49/60, sufficiente a escluderli dai finanziamenti. Né il quarto progetto ha avuto sorte migliore.

Come commentare quest'esito? Ci sarebbe senz'altro molto da dire. Ad esempio si potrebbe sottolineare il contributo di idee e novità che la Logica matematica ha saputo assicurare; citare, ad esempio, Cantor e la sua rivoluzione sull'infinito, Gödel, Turing e l'avvento dell'informatica moderna, e così via. Oppure si potrebbe celebrare l'eccellenza della ricerca logica di oggi in Italia, e magari osservare che un giovane logico italiano - Matteo Viale - è stato appena insignito, a dicembre 2006, del premio Sacks per la migliore tesi mondiale di dottorato su argomento di Logica matematica, per la sua soluzione di una classica congettura di Teoria degli Insiemi; e che un altro italiano - Lorenzo Carlucci - è stato selezionato tra i 10 migliori giovani logici del mondo da una giuria internazionale nominata dalla Gödel Society nell'ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Gödel. Ma tutto questo è già stato descritto in gran dettaglio in una lettera al “Notiziario” dell'Unione Matematica Italiana, pubblicata nel numero di gennaio-febbraio, e non è il caso di soffermarcisi troppo.

Del resto il punto è un altro. In effetti la sommarietà dei giudizi si commenta da sola, e forse neppure meriterebbe repliche; solleva tuttavia qualche fondato dubbio sulla procedura generale che a quelle valutazioni ha portato.

Allora vale la pena considerare i resoconti che il garante e un valutatore di Matematica e Informatica hanno pubblicato, sempre sul “Notiziario” dell'Unione Matematica Italiana di gennaio-febbraio. Da essi apprendiamo non solo che i fondi del 2006 erano drasticamente ridotti e rendevano necessari tagli dolorosi ma anche, ad esempio, che la commissione dei garanti ha deciso a maggioranza di non affidarsi a relatori internazionali esperti dei vari settori; che ha affidato le varie domande all'esame di alcuni valutatori (nel caso di Matematica e Informatica, 5 in tutto); che i progetti sono stati letti parzialmente e affrettatamente; che il sistema impediva di modificare il primo giudizio espresso, e tutta una serie di analoghe storture.

Se vogliamo tornare al caso specifico della Logica matematica, un più dettagliato resoconto che un valutatore ha voluto gentilmente fornirci ammette i criteri improvvisati che si sono dovuti seguire; confessa candidamente che, vista la riduzione del budget complessivo, si è preferito non incidere troppo sulle aree principali della Matematica; finalmente rivela che nell'impossibilità di approfondire seriamente le valutazioni si è arrivati a giudizi generici che riflettono semplicemente l'impossibilità di giudicare.

Il complesso di queste testimonianze fa semplicemente rabbrividire. Con tutta la comprensione per le difficoltà dei valutatori e dei garanti, con tutto il rispetto per la la loro autorità e la loro sincerità, c'è solo un aggettivo che può descrivere quel che è successo e quel che il meccanismo di valutazione ha provocato, per la Logica e purtroppo non solo per la Logica: scandaloso, talmente scandaloso da giustificare al limite la revisione stessa dell'intera valutazione 2006.

Ma non è il caso di polemizzare e recriminare sul passato, è giusto piuttosto pensare al futuro. Ci pare allora essenziale e irrinunciabile una riflessione critica sulle modalità di assegnazione dei fondi di ricerca e una riforma radicale del meccanismo di giudizio, che garantiscano
  • anzitutto un finanziamento complessivo finalmente adeguato agli standard internazionali di sostegno alla ricerca,
  • poi il coinvolgimento nella valutazione di esperti stranieri di chiara fama nei settori di competenza dei progetti, secondo criteri di serietà, rigore, trasparenza degni di una nazione civile.
Confidiamo in questa svolta: non per una rivincita da “esclusi”, ma (se è consentito citare a questo proposito Gauss) per la “dignità stessa della scienza” .

AGGIORNAMENTO:
sul sito dell'AILA è disponibile tutto lo scambio epistolare ed un accurato dossier sulla faccenda: dossier PRIN 2006.

Nessun commento: