26 maggio 2007

Time of your life

Ieri ho caricato Nimrod sull'iPod, non avevo mai ascoltato le parole di "Good Riddance"...

Ci sono dei testi dei Green Day molto belli, soprattutto nei vecchi cd, e questo è uno di quelli che merita. Mi fa piacere che finalmente sia apprezzato (nonostante è in circolazione dal 1997).

Magari è banale o è solo pieno di luoghi comuni. A me piace...
Good Riddance (Time Of Your Life)

Another turning point, a fork stuck in the road
Time grabs you by the wrist, directs you where to go
So make the best of this test, and don't ask why
It's not a question, but a lesson learned in time

It's something unpredictable, but in the end it's right.
I hope you had the time of your life.

So take the photographs, and still frames in your mind
Hang it on a shelf in good health and good time
Tattoos of memories and dead skin on trial
For what it's worth it was worth all the while

It's something unpredictable, but in the end it's right.
I hope you had the time of your life.

It's something unpredictable, but in the end it's right.
I hope you had the time of your life.

It's something unpredictable, but in the end it's right.
I hope you had the time of your life.

(Qui c'è l'originale della warnerbros che non può essere caricato sulla pagina per questioni legali, la qualità audio è eccellente: http://www.youtube.com/watch?v=3ZuJIr_uW3M)

23 maggio 2007

My Heritage - Celebrity Recognition

O Sarina, ma io dico... ti rendi conto che ora giocherò con questo coso per ore, giorni e pò esse pure mesi???



14 maggio 2007

La stazione

"Il disastro di ieri alla ferrovia - l'aberrazione di un macchinista", titola il quotidiano bolognese "Il Resto del Carlino" del 21 luglio 1893. Nell'articolo si legge:
Poco prima delle 5 pomeridiane di ieri, l'Ufficio Telegrafico della stazione (di Bologna, ndr) riceveva dalla stazione di Poggio Renatico un dispaccio urgentissimo (ore 4,45) annunziante che la locomotiva del treno merci 1343 era in fuga da Poggio verso Bologna. Lo stesso dispaccio era stato comunicato a tutte le stazioni della linea, perché venissero prese le disposizioni opportune per mettere la locomotiva fuggente in binari sgombri dandole libero il passo in modo da evitare urti, scontri o disgrazie. [...] Capo stazione, ingegneri e personale del movimento furono sossopra e chi diede ordini, chi si lanciò lungo la linea verso il bivio incontro alla locomotiva che stava per giungere. Non si sapeva ancora se la macchina in fuga era scortata da qualcuno del personale; e solo i telegrammi successivi delle stazioni di San Pietro in Casale e Castelmaggiore, che annunziavano il fulmineo passaggio della locomotiva, potevano constatare che su di essi stava un macchinista e un fuochista. Ma la corsa continuava e la preoccupazione alla ferrovia cresceva [...]
e prosegue
Alle 5,10 [la locomotiva] entrava dal bivio e passava davanti allo scalo, fischiando disperatamente, con una velocità superiore ai 50 km. Sulla macchina c'era un uomo che, invece di dare il freno, cercare di fermare, metteva carbone.... Era un uomo che correva, che voleva correre alla morte! Il personale lungo la linea agitando le braccia, gridando, gli faceva cenno di fermare, di dare il freno; taluno gli urlò di gettarsi a terra, ma egli rimaneva imperterrito nella locomotiva. Un esperto macchinista, il Mazzoni, che era lungo la linea e lo vedeva correre incontro a morte sicura, gli gridò: "buttati a terra!"; ma il giovanotto - che giovane era lo sciagurato - dalla banchina a lato della piazza tubolare della caldaia tenendosi alla maniglia di ottone, si portò sul davanti della locomotiva sotto il fanale di fronte, attaccato sempre alla maniglia e colla schiena verso la stazione dov'era il pericolo.
Questa storia è stata ripresa da Guccini nella famosa "La locomotiva", che ci racconta come è andata a finire:
La storia ci racconta come finì la corsa
la macchina deviata lungo una linea morta...
con l' ultimo suo grido d' animale la macchina eruttò lapilli e lava,
esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo:
lo raccolsero che ancora respirava...

La stazione di Bologna ne ha viste di tutti i colori. Treni lanciati lungo binari morti, guerre, deportazioni, attentati, i continui ritardi di quei deprimenti trabiccoli che spacciano per treni, migliaia di studenti e viaggiatori con le loro storie e le loro vite...
Ogni volta che passo sul ponte che attraversa i binari per andare a casa mi avvolge una strana inquietudine, come se la ferrovia raccontasse la sua storia, ma solo la parte più malinconica di quella storia.

L'altro giorno passavo con la macchinetta fotografica e nel giro di un attimo ho congelato quella sensazione. Ve la mostro, vorrei sapere se a voi trasmette qualcosa.

A cosa serve un modello matematico sulle Pin-Up?

Per ottimizzare il lavoro di queste persone:

10 maggio 2007

Sull'entropia di Shannon

«La mia più grande preoccupazione era come chiamarla. Pensavo di chiamarla informazione, ma la parola era fin troppo usata, così decisi di chiamarla incertezza. Quando discussi della cosa con John Von Neumann, lui ebbe un'idea migliore. Mi disse che avrei dovuto chiamarla entropia, per due motivi: "Innanzitutto, la tua funzione d'incertezza è già nota nella meccanica statistica con quel nome. In secondo luogo, e più significativamente, nessuno sa cosa sia con certezza l'entropia, così in una discussione sarai sempre in vantaggio
Claude Elwood Shannon (30.4.1916 - 24.2.2001)
"padre della teoria dell'informazione"

09 maggio 2007

Per il ciclo "Alta Tensione"...

...vi lascio le note del seminario "Anelli dei quozienti e localizzazione", di Matteo, compagno di classe nonché mio insegnante di tedesco:

Beharrlichkeit führt zum Ziel.
Besser heute ein Ei als morgen eine Henne.
Schlag dich durch Pferd, damit das Gras wächst.


Ebbene, stavo dicendo, potete trovare le note QUI! Buona lettura.

N.B. Esatto, sono le note del seminario di algebra.

UPDATE
Ahi ahi ahi.... il maestro mi ha prontamente ammonito (a ragione) per aver dimenticato di aggiungere

Aus einer Muecke einen Elephanten machen.
Einem geschenkten Gaul sieht man nicht ins Maul.


Ecco rimediato l'errore!

Gruppi liberi e relazioni

No, non si tratta di sociologia.

No, nemmeno di amore libero, figli dei fiori o cose del genere!

Ma come "allora che c'entra il titolo"?

Mamma mia, tocca sempre spiegarvi tutto! Stavolta ci ha pensato Sofia, una matematica della mia classe, che vi manda questo pdf dove trovate tutto spiegato.

In ogni caso si parla di questi gruppi e di queste relazioni se proprio volete saperlo.

Buona lettura,
Marcello

P.S. Nell'email con cui è arrivato il pdf c'era anche scritto "scusati da parte mia per la logorroicità delle pagine che pubblico". Ecco fatto, le hai fatte direttamente tu.

N.B. Ciao classe. Esatto, queste sono le note del seminario di Sofia. A più tardi.

06 maggio 2007

Verità monumentali

Il cervello non è multimediale

Ci stiamo abituando all'attenzione multipla. Forse troppo
Il cervello non è multimediale
Le ultime scoperte di come il nostro organo principe fa fronte all'era digitale. Il 50% dei giovani usa il cellulare mentre guida

L'era del consumatore «anfibio» che divide l' attenzione fra uno spot televisivo, una pagina web, un sms e, magari, qualcos'altro ancora, è iniziata. L'arte di fare molte cose alla volta (per ridurre all'osso il concetto che gli americani chiamano multitasking) sembra legata a filo doppio al bombardamento delle tecnologie della comunicazione: alzi la mano chi non parla al telefonino mentre guida, o mentre legge le email.
Ma quest'attenzione smozzicata per un singolo compito, il sovvertimento del vecchio «qui e ora» non riduce efficienza e concentrazione? Probabilmente sì, visto che il nostro cervello ha selezionato nell'arco di millenni la capacità di concentrarsi su una cosa sola per volta (e non sembra disposto per ora a cambiare attitudine).

COLLO DI BOTTIGLIA - Succede allora che, quando crediamo di prestare attenzione a due eventi in contemporanea, in realtà attiviamo l'attenzione e diamo risposta soltanto al primo; quando quest'operazione mentale si è conclusa, ci dedichiamo all'altro. Un «collo di bottiglia» nella selezione delle risposte che assomiglia ad una strada stretta dove arrivano due automobili: insieme non possono passare, avanza prima una, poi l'altra. La dimostrazione di questo risale, addirittura, ad esperimenti del 1952.
Il multitasking allora rischia di rovinarci la vita perché tracima qualsiasi possibilità di concentrazione e ci espone ad uno stress «biologico». Ne è convinto René Marois, psicologo alla Vanderbilt University di Nashville sulla scorta dei suoi esperimenti. Uno di questi, forse il più importante, pubblicato nel dicembre scorso sulla rivista Neuron, è quello con cui il ricercatore avrebbe scoperto dove si nasconde nel cervello il famoso «collo di bottiglia».
Mettendo a nudo con la risonanza magnetica il cervello di un gruppo di volontari che dovevano scegliere fra otto possibili risposte a compiti proposti in contemporanea, Marois ha identificato due aree della corteccia cerebrale, situate nelle aree frontale e prefrontale, che svolgerebbero un ruolo chiave nel posticipare una risposta rispetto ad un'altra quando gli stimoli sono molto ravvicinati. «Conferma una ricerca, cui ha partecipato anche il nostro gruppo, pubblicata sulla rivista Nature qualche anno fa — commenta Pietro Pietrini, psichiatra e neuroscienziato dell'università di Pisa —. Dimostrammo che quando ci vengono assegnati compiti via via più complessi, a livello cerebrale si assiste all'attivazione progressiva della corteccia cerebrale proprio nelle aree identificate poi da Marois».

ALLENAMENTO - Il nostro cervello avrebbe, in sostanza, un limite «biologico» di risposta che non si può forzare oltre una certa soglia. Ma, come al solito, c'è chi sostiene che si tratti di un'ipotesi riduttiva e pessimista.
In effetti, gli esperimenti di David Meyer, psicologo all'Università del Michigan ad Ann Arbor hanno messo in evidenza che con un allenamento forzato (almeno 2000 tentativi) alcune persone riescono a svolgere due mansioni nello stesso momento con la medesima abilità con cui le avrebbero fatte in successione. In sostanza Meyer è convinto che esista nel cervello un vero e proprio processore del multitasking, o perlo meno del dualtasking, che «sceglie» e modula la successione delle risposte in base alle priorità del momento e ad un'inclinazione individuale. Ci sarebbero cervelli più cauti e altri più temerari (senza, a quanto sembra, differenze significative fra uomo e donna, una volta tanto). Qualcosa di molto più plastico, ma soprattutto plasmabile, del collo di bottiglia identificato da Marois. «Senz'altro c'è una variabilità individuale — precisa Pietrini —. Basti pensare ad un fatto banale: se noi chiediamo per strada a qualcuno che ore sono, c'è chi si ferma per guardare l'orologio e chi lo fa senza sostare. Evidentemente nel secondo caso c'è una certa capacità di dualtasking».
Che per ora il dualtasking ci rimanga arduo lo dimostrano le statistiche sugli incidenti stradali: in Gran Bretagna, nel 2005, 400 persone hanno pagato con traumi gravi l'insana passione di telefonare in macchina senza l'auricolare, numero che sale a 330.000 negli Stati Uniti (dati della Ergonomic Society di Santa Monica, in California). «In Italia — informa l'epidemiologo Marco Giustini, esperto dell'area traumi dell'Istituto superiore di sanità — le ricerche che abbiamo fatto ci dicono che un 6-8 per cento degli incidenti automobilistici è dovuto all'uso del cellulare. E che dire dei pedoni? Uno su 18 attraversa la strada parlando al cellulare, nell'80 per cento dei casi in totale distrazione».

Franca Porciani - Corriere della Sera

4.10 - Buona Notte

Evvabè... ho visto "Svalvolati on the road", fatto 4 chiacchiere con Claudia che è appena tornata e con Mauro e Beatrice via chat, addirittura ho studiato e fatto una cena molto appetitosa... insomma sono le 4.11 ma troppe cose ho fatto fin'ora.

Tra le tante ci sono i 4 foto-esperimenti che seguono. Vorrei il vostro parere. Grazie a tutti e buona notte!

Mi sembrano tanto tetre...


In pratica ho passato al filtro dell'HDR delle immagini che non c'entravano nulla una con l'altra anziché varie esposizioni della stessa foto... questo è quello che ne è venuto fuori senza ulteriori ritocchi!

Flow in Game

Decisamente un gioco spettacolare:
[...] Principalmente scritto, a fini dimostrativi, per la sua tesi su alcuni algoritmi per l’adeguamento automatico del livello di difficolta’, e’ stato anche pensato cercando di indurre, nel giocatore, lo stato di flow mentale ( ovvero uno stato in cui la persona e’ immersa totalmente nell’attivita’ che sta svolgendo).

All’atto pratico il gioco si sviluppa in un contesto acquatico dove ci si trova alle redini di un grazioso esserino che vuole essere sfamato. Ed ecco che si parte alla ricerca di plancton, avendo cura di evitare i pericolosi e aggressivi nemici e, spostandosi anche in profondita’ ( attraverso esserini con un puntino rosso per scendere di profondita’ ed un puntino celeste per risalire ).

Il gioco e’ sviluppato con estrema cura nei dettagli, con una grafica semplice ma d’effetto, immersa in un’atmosfera ovattata, contornata da un meraviglioso sound veramente rilassante. Direi che lo scopo prefisso dal creatore e’ pressoche’ raggiunto.. si viene letteralmente rapiti e tutto attorno a noi diventa meno importante.

Probabilmente puo’ essere un ottimo rimedio per lo stress e’ da sperimentare. [...]

E ci sono anche i trucchi... Cliccate qui per vedere i codici!

Ah! E’ possibile scaricare anche una versione off-line del gioco, con annessi anche gli affetti sonori!

L'articolo completo è su: Delian's Blog

"09 f9 11 02 9d 74 e3 5b d8 41 56 c5 63 56 88 c0"

Devo togliermi la soddisfazione di pubblicarlo anche io sul blog...
Una sequenza di sedici caratteri esadecimali ha mandato letteralmente in tilt Digg, uno tra i più noti portali di social networking. La sequenza incriminata è la chiave universale di decrittazione degli Hd-Dvd, i nuovi film ad alta Definizione

1.210.000 risultati su Google, al momento in cui scriviamo, immettendo come chiave di ricerca la sequenza di caratteri esadecimali

“09 f9 11 02 9d 74 e3 5b d8 41 56 c5 63 56 88 c0”

corrispondente al numero decimale

13256278887989457651018865901401704640

Sembra trattarsi di una innocua quanto insignificante sequenza di lettere e numeri, ma in realtà si tratta della chiave di crittografia in questi giorni più “gettonata” sulla Rete; chiave in grado di decifrare, quindi anche di copiare, tutti i nuovi film ad alta definizione in formato Hd-Dvd. [...]
Questa chiave di fatto è un passepartout, un grimaldello universale in pochi Bit che permette di aggirare gli algoritmi e gli standard industriali alla base di AACS, costati anni di sviluppo e lavoro. [...]
Trovate il resto dell'articolo su: Pc Più Facile

05 maggio 2007

04 maggio 2007

10.000

Abbiamo superato i 10.000 accessi singoli, grazie mille a tutti!
Fa piacere sapere che ci sono tanti amici che passano così spesso a trovarmi.

03 maggio 2007

Just paging in the rain...



... qui piove, è da stamattina che piove. A volte smette, ti fa illudere che torni il sereno. Poi ricomincia!

Di studiare non se n'è parlato oggi pomeriggio, dovevo sbrigare alcune faccende, poi un pò di riposo speriamo meritato.

Riposare io? Cazzeggio quanto volete, ma riposo... e così mi sono messo all'opera, circondato da tanti cari amici a farmi compagnia e anche da critici artistici, ho ripreso le vecchie poesie, le nuove e quelle degli altri...

Avevo già accennato a qualcuno che volevo preparare tre piccoli poster con le tre poesie che mi sono rimaste più impresse ultimamente. Le conoscete tutti ormai: c'è quella di Coelho appena pubblicata, la vecchissima "C'è sempre posto per un paio di birre" e "Accetta il consiglio", un'estratto del film "The Big Kahuna" pubblicato qualche giorno fa da Bebo.

Beh, oggi, ispirato dalle chiacchierate con Laura, Michela e Manuela, ho deciso di sbrigarmi e preparare tre pdf...

Non è stato facile, primo perché non sono un grafico, secondo perché dovevo scegliere attentamente foto, impaginazione e colori, e terzo perché non avevo mai usato prima Pages (che mi ha fatto ribadire quanto "sta avanti" la Apple!).

Metto qui i risultati in tutto il loro splendore!!! Siate clementi, sono cosciente che si potrebbero apportare mille ritocchi e migliorie, ma come inizio non c'è male e poi, tutto sommato, mi piacciono.

Per scaricarli basta che cliccate sull'immagine corrispondente.





Devo ringraziare Bebo e Manuela per la consulenza e la pazienza che hanno avuto nella revisione di quello che stavo facendo e Mauro per la stupenda foto con la birra e l'hot dog usata per "C'è sempre posto per un paio di birre".

AGGIORNAMENTO
E' pronto anche il pdf di "Generazione X", pubblicato da Bebo, Francesca, me e chissà quante altre persone...