18 aprile 2007

Il cellulare uccide le api

L'uso scriteriato del telefonino minaccia un'intera famiglia di insetti, e con essa una fase fondamentale della vita sul pianeta. Guerra di news condizionata dai pesanti interessi in gioco.

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-04-2007]

Ape ricoperta di polline

I telefoni cellulari responsabili dello sterminio di api? Sembra la trama di un film eco-catastrofista, ma la realtà spesso va aldilà delle peggiori fantasie. Secondo alcuni autorevoli scienziati, il nostro amore sfrenato per i cellulari non è del tutto privo di impatto ambientale.

E stavolta non si tratta degli enormi costi ambientali legati alla produzione di questi infernali apparecchi che noi tendiamo a cambiare come fossero calzini sporchi, ma, più banalmente, delle onde radio emesse dalle loro antennine, sempre più potenti.

Pare che queste creino disturbi nel sistema di orientamento delle api e impediscano loro di tornare ai propri alveari, condannandole a morte lontano da casa. È una risposta possibile alle improvvise scomparse di questi insetti, che si stanno verificando sempre più frequentemente.

Non si tratta solo di mistero intrigante: in problema è un po' più grave, visto che questi insetti sono responsabili dell'impollinazione, una fase cruciale della vita vegetale.

Come dire: senza le api, non si mangia più. In tempi non sospetti, Albert Einstein aveva detto "se le api sparissero, l'umanità avrebbe circa quattro anni di vita residua".

Il fenomeno ha un nome, Colony Collapse Disorder (CCD), e si sta pericolosamente aggravando: quest'anno si stima che il numero delle api, in metà degli Stati Uniti, subirà una diminuzione tra il 60 e il 70 %, peggiorando il risultato già allarmante dello scorso anno. Anche in Europa ci sono segnali preoccupanti da Germania, Svizzera, Italia, Grecia e Regno Unito.

Come in ogni fenomeno ambientale che si rispetti, i fronti si contrappongono urlando a squarciagola. La disinformazione percorre le solite strade, con spiegazioni strampalate, arzigogolati sofismi, e le immancabili smentite delle autorità. Ci sono in ballo parecchi quattrini, e le compagnie telefoniche, produttori e provider, non sono propense alla trasparenza.

Nessuno è in grado di definire contorni e cause del problema: c'è chi parla di acari, chi di pesticidi, di surriscaldamento globale, di colture OGM, chi addirittura sostiene che tanto "le morie di api ci sono sempre state", e che non dobbiamo preoccuparci.

Ma già una ricerca tedesca, tempo fa, aveva analizzato, vicino alle linee elettriche, comportamenti strani nelle api, avvalorando il sospetto che questi animali fossero molto sensibili all'inquinamento elettromagnetico.

In questi giorni la conferma: uno studio dell'Università di Landau ha mostrato che, se si collocano dei cellulari accesi vicino agli alveari, le api tendono a non farvi rientro.

Jochen Kuhn, l'autore della ricerca, sostiene che questo dovrebbe fornire un "suggerimento" su una causa possibile del CCD. Gli fa eco George Carlo, esperto USA di telefonia cellulare, dicendo che "la possibilità è reale".

In questa guerra di news, la verità fatica a emergere: probabilmente la conosceremo solo tra un certo numero di anni, quando sbatteremo il naso contro disgrazie e accidenti incontrovertibili.

Michele Bottari

3 commenti:

giò ha detto...

leggere queste cose mi mette in crisi

Anonimo ha detto...

mette in crisi un pò tutti......

PRINCIPAZZA ha detto...

IL TUO è MOOOLTO PIù DETTAGLIATO..
(COME VIEN FUORI LA PIGRIZIA..)
aajajajajajaj